Vince Molfetta, 84-72 e accede ai play off nazionali. Finisce qui il percorso della MNB, che al di là del risultato sportivo può sorridere perché quella affrontata da Febbraio 2021 e’ stata una stagione particolare, diversa, più complessa di tutte le precedenti, ma sicuramente vincente nelle scelte, nel gioco e nei risultati. Arrivare all’ultimo atto del campionato di C Gold e’ stata una sorpresa positiva ed e’ senza ombra di dubbio un traguardo prestigioso. Resta il rammarico di non aver potuto affrontare la doppia sfida di finale al completo, dopo una stagione da grandi protagonisti. Ai ragazzi non possiamo che dire grazie per le emozioni che ci hanno regalato in questi mesi, non è stato semplice riprendere dopo un anno di stop, con la paura di non poterlo fare, ma noi ci abbiamo messo cuore, passione e con una squadra giovanissima che ha saputo farci sognare. Abbiamo riacceso la scintilla dell’interesse abbiamo conquistato nuovi estimatori di questo sport e lasciatecelo dire, questa e’ una vittoria assai più speciale di quella squisitamente sportiva sul parquet. Molfetta ha vinto perché era stata costruita per farlo e alla fine e’ riuscita ad imporsi, gara 1 con il suo fragoroso impatto anche su gara 2 aveva posto le basi per l’esito della serie ma ci siamo ripromessi di non ritornare più sugli episodi di domenica ed e’ anche giusto osservare che al Pala Poli la Virtus ha fatto la sua gara, rendendo soprattutto nella seconda parte di gara oltremodo arduo a Preite e compagni riuscire a ribaltare l’esito del Pala Pinto. Si, abbiamo citato il nostro capitano e non abbiamo preso un abbaglio, perché lui era lì assieme ai suoi compagni, in panca, anche ieri, e non solo con una scritta sulle loro magliette, era ai bordi del parquet in ognuno dei componenti della MNB e sugli spalti coi tifosi, perché il grande pregio evidenziato quest’anno da questi fantastici ragazzi e’ stato l’essere gruppo, sempre e comunque, soprattutto nelle avversità. Un ragazzo di 27 a cui e’ stato impedito di giocare una gara che probabilmente aveva portato dentro di se per tutto il percorso stagionale, e che e’ stato capace di spronare i suoi compagni a più riprese e a viva voce anche da un letto di ospedale e posponendo le proprie condizioni tutt’altro che ottimali, alla ristrutturazione -assieme all’encomiabile lavoro di coach Castellitto e del suo entourage - del morale a rischio sgretolamento, del roster tutto. Grande Capitano.
LA GARA
Sono Barnaba, Dilascio, Tanzi, Didonna ed Angelini i primi cinque ad impattare la sfida, la coppa De Bellis-Delli Carri ha un quintetto standard di approccio e anche in gara 2 di finale lo ripropone: Samenas,Macernsi, Calò, Comollo e Musci.
Comollo sblocca lo zero sui tabelloni, poi irrompe Tanzi da 3. Macernis da sotto, Angelini ancora da tre (4-6). Musci riparte da dove si era fermato quattro giorni prima: canestro nel pitturato. Comollo dalla lunga, sarà lui il fattore di questa gara 2, gli risponde Angelini on fire, 7 punti nelle prime battute. Tanzi taglia la difesa di casa e appoggia a canestro, l’avvio è vibrante ed in equilibrio (12-12). Comollo è in ritmo e bissa da 6.75, Didonna galoppa in campo aperto, 17-14. Super Tanzi: canestro lanciato in campo aperto più libero che però non va a bersaglio, Mola però è in scia. Baraschi da tre, Comollo trova un altro jolly dall’arco dei tre punti e regala il massimo vantaggio interno (27-19). A fil di sirena arriva una tripla da 8 metri di Didonna con l’aiuto della tabella, 27-22 e primo quarto archiviato.
Feruglio dalla lunetta solo al 50%, Molfetta fa male con le triple così Baraschi e Orlando portano la Virtus davanti di 10 (35-25). Angelini interrompe il parziale interno, Molfetta sciupa un paio di possessi e coì Barnaba a rimorchio con fallo subito, rialza i passanti. Frattoni a doppia velocità inserisce i primi due punti personali, cosi’ come Barnaba, mentre Dilascio confeziona un grande canestro e riporta Mola a -2. Feruglio in cattedra per il pareggio dalla linea della carità. Si va negli spogliatoi con Samenas perfetto dalla lunetta 44-42. Barnaba a segno poi 2+1 di Calò, l’uomo della finale però è Flavio Comollo, nuovamente letale dalla linea dei 6.75. Dilascio cresce come suo solito col passare dei minuti, Mola grazie al suo play si riporta a -3 (50-47). Angelini e Samenas ancora dall’arco dei tre punti, poi assistiamo ad almeno due minuti senza canestro con Molfetta miope alla conclusione e la MNB troppo precipitosa nelle ripartenze. Il primo colpo alle speranze di rimonta lo assesta Macernis, tripla dall’angolo e Molfetta che fugge nuovamente a +8. E’ il momento chiave, ed è un ex ad apporre la firma: tripla di Calò, fino a quel momento poco appariscente ed anche gravato dai falli, che assesta una spallata pesante a Mola, 67-53. E’ un disavanzo che mina le certezze molesi e lo si vede lampante nell’uno su quattro dalla linea della carità. Orlando da tre, sembra finita. Arrivano 6 punti in fila Angelini-Dilascio-Feruglio, si apre uno spiraglio. Mola però non ha più le energie psico-fisiche necessarie a ricucire lo strappo, così ancora Orlando riconsegna un buon vantaggio con la terza tripla di serata. Samenas perde palla e Barnaba imbuca tutto solo (74-61) ma capiamo che e’ tardi quando la colonia Lituana Macernis-Samenas con due nuove triple chiude a chiave la sfida, non c’è più tempo per ribaltoni, termina qui la stagione dei ragazzi con un abbraccio virtuale di tutti noi che li abbiamo seguiti ed incitati in questi tre mesi. Molfetta passa allo step successivo e Mercoledì partirà alla ricerca della salita in B, cominciando da Salerno.
Buona fortuna e una riflessione: quest’anno abbiamo sperimentato la possibilità, considerata l’emergenza Covid imperante, di regalare ai tifosi e agli appassionati le partite in diretta streaming. E’ stato un passo avanti importante dettato dal progresso e dalla tecnologia. Sentire però durante le due gare di finale alcuni commenti a microfono aperto, ingiuriosi od omofobi nei confronti degli avversari, da chi dovrebbe essere investito del compito prezioso di prestare un apporto di qualità al commento, è un’immagine con un suono triste, molto triste, per il basket, per la civilità tutta e per chi si appresta a continuare un percorso, affascinante, per ambire alla terza categoria nazionale di questo splendido sport. In quei momento abbiamo fatto, tutti, due passi indietro. Non ce ne vogliate, ma è una questione di vitale importanza sulla quale non siamo riusciti a soprassedere.
Donatello Biancofiore
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