Diciamo la verità, nemmeno il più fervente ottimista al minuto 27 della gara tra Mola e Corato avrebbe scommesso un euro sui due punti della MNB sulla sirena. 51-31 per i padroni di casa, che paiono dominare in lungo e in largo, mentre Mola barcolla. La sconfitta dopo quattro vittorie consecutive, la intravedi lì nell’angolo che ti porta negli spogliatoi. Ti sta aspettando. Poi un lampo. Una scintilla, una miccia che sembrava ormai spenta riprende a percorrere la scia e pian piano si fa onda. La fa scoccare involontariamente Vincenzo De Angelis, l’ex della sfida, che ha appena imbucato una tripla di quelle che se non hai spalle larghe, ti ritrovi in ginocchio per quanto pesa. La dedica alla panca del Mola, con tono velatamente polemico. Vincenzo la sente la sfida e nella trance della partita, probabilmente, ha calibrato così le sue emozioni. Peccato veniale. Si incassa e si resetta, di solito. Invece quel gesto, quella frazione di secondo è il click, è il tasto reset per la MNB. E’ l’inizio di una nuova partita. In quell’attimo prende vita nella testa e nell’anima di un gruppo fantastico, qualcosa di clamoroso. Tredici minuti più tardi Corato è accartocciata su se stessa, svuotata di forza e lucidità, immobile quasi, mentre Mola chiude battendosi il petto con la palla a spicchi tra le mani. I tabelloni la dichiarano davanti, 65-62 e non c’è più tempo da far scorrere. Clamoroso. Lo sport, questo sport in particolare, è incredibile. Sotto un treno quasi e poi così, magicamente, sopra, a tirare il freno, al treno. Nell’arco di 13 minuti, 780 secondi. E nel frattempo il cuore nel petto lo hai perso, perché è andato a fare un giro al luna park. Bellissimo.
LA PARTITA
Corato recupera e vince. Altamura e derby, quattro punti in cassaforte. Sei vittorie di fila e ora vuole la settima per la vetta, lì distante solo due punti. Vuole lo scontro diretto e vuole il 2-0 con Mola, la dote per la post season. Yabre, Cioppa, Bagdonavicious, Cito, Bricis per coach Cadeo.
Mirone, Dilascio, Didonna, Preite e Angelini per coach Castellitto che sicuramente avrà scolpita nella mente l’incredibile sfida dell’andata. La tripla di Feruglio mentre si andava tutti a casa, i supplementari e Corato che festeggia. Vuole sostituire quel finale con un altro e questa sera lo può fare.
Pronti, partenza, via. E’ un approccio complicato, polveri bagnate, il primo canestro arriva da Corato dopo 5-6 tentativi a vuoto e lo mette Benas, il Mago delle promozioni. Mola però è in palla, due triple a bersaglio dalle mani di Dilascio e Didonna. Cioppa da tre riavvicina subito l’Adriatica che sorpassa col gioco da tre del suo numero 20, il fattore dei primi 3 minuti (7-6). Yabre e sempre il capitano in verde per l’11-6 interno (9-0 di parziale). Didonna e Mirone già carichi di falli costringono la panchina molese a cambiare assetto, dentro Feruglio, dentro Barnaba. Jacky mostra i muscoli e sotto le plance riscrive la parità a 2 minuti dal primo riposo breve. Lunette per Di Diomede e Feruglio, canestro da sotto di Danilo e primo quarto archiviato con il controsorpasso esterno, 14-15. Feruglio time, ancora due punti dalla linea della carità, Corato risponde con tripla di Idiaru, ma la parola chiave di questa prima metà gara è intensità difensiva. Le due squadre si iscrivono al master della impermeabilità e il punteggio ne risente. Muro Mirone da una parte, gravato però da tre falli e ancora richiamato in panca, muraglia in stile cinese dalla black line Yabre-Idiaru dall’altra. 360° Benas che a quanto a danza nel pitturato non ha rivali, 23-19. Artur Bricis da Riga allunga il vantaggio interno con un carico da tre, amnesia Corato su Dilascio, che da Santa Fe il carico lo porta pure lui ed accorcia il gap. Bricis ci ha preso gusto e ne fabbrica una nuova di bomba, Barnaba in assetto da autoscontro trova il tabellone amico e siamo sul 29-24. Corato battezza Feruglio e paga dazio, Mola così resta incollata ai padroni di casa (31-27) con Stimolo in campo per Dilascio nel momento di andare negli spogliatoi. Dormita colossale della difesa molese in avvio di ripresa e la molla Idiaru imbuca due punti facili facili, Corato dal rientro sul parquet appare più determinata e soprattutto notizia pessima per la MNB, Bagdo domina sotto plance (37-29). Cioppa inserisce la seconda tripla personale ed è ufficialmente allungo, +11 (40-29). Sembra il quarto che decide, il terzo, la frazione di Corato per eccellenza, quello della sgasata. Domina e approfitta del momento no di Mola che come se non bastasse il ritardo, ci aggiunge un tecnico, + 15 in un amen. Idiaru oltre che di granito è indiavolato, intercetto con radar e schiacciata a campo aperto. Mola vede il filo a cui è appesa assottigliarsi e prova a non lasciare la presa. Poi De Angelis trova la tripla da oltre sette metri per un parziale di 18-4 che ha tutte le sembianze di un semaforo rosso, grande grande sulla MNB. L’esultanza, il click, il cuore che prima sussurrava comincia a bussare, Corato che si è dimenticata di fare benzina supplementare nel pit stop e non è ibrida, giocando un giorno su due, non può nemmeno ricaricarsi. Smette di segnare e le si appanna la vista, le gambe diventano pesanti. Mola, così, anche se con iniziale fatica comincia a restaurare il disavanzo e chiude il terzo quarto sotto 53-37. Quattro punti in fretta dalle mani di Angelini e Preite, il capitano manda al bar De Angelis e trova una tripla dal duplice effetto: ricuce lo strappo e moltiplica le forze dei passanti (55-44). Tornato in campo Mirone che spadroneggia, Barnaba fa 3 punti in serie e Mola ora ci crede, quanto ci crede. Step back di Cioppa che rimette una decina di differenza. Mirone domina, ancora 6 punti che portano la MNB a soffiare fiato sul collo dell’Adriatica (61-55). Corato si è spenta con 10 minuti d’anticipo, Mola perde Mirone (quinto fallo) ma ha dalla sua la freschezza atletica e la lunetta sistematica sul fallo di una difesa esausta e sulle gambe. Didonna sensazionale su Bagdonavicious, Dilascio, il piccolo play che nei momenti cruciali diventa gigante, infila la tripla del 61-61 che scuote l’aria a 220 volt. Incredibile, fiabesco. Di Diomede fa tutto bene tranne l’appoggio al ferro, Feruglio fa tutto bene e basta. 97 secondi alla fine e Mola è davanti. Corato non segna più, Barnaba sfida a duello un Di Diomede sulle gambe e l’esito lo certifica la grafica, 61-65. Il capolavoro è servito. De Angelis uno su due dalla lunetta, poi la difesa rocciosa fino al gong di una gara da iscrivere di diritto nella hall of fame delle rimonte bianco blu. 65-62 e soprattutto un 28-8 negli ultimi 10 minuti che è autentica rivoluzione prima silenziosa, poi urlata di gioia. La sconfitta che ti chiamava e faceva segno con il dito sull’orologio perché aveva fretta, è andata via. Al suo posto vittoria con il numero 5 stampato in viso. E la vetta solitaria di questa C Gold. Non stiamo sognando, lo sappiamo, ma voi non svegliateci lo stesso.
Corato-Mola 62-65 (14-15, 31-27, 53-37)
BK CORATO: Idiaru 9, Cito 2, Ruotolo 1, De Angelis 7, Del Tedesco 3, Di Diomede 10, Cioppa 9, Yabre 4, Messina NE, Bagdonavicius 8, Bricis 8
MOLA: Tanzi, Stimolo, Negro NE, Didonna 8, Feruglio 13, Dilascio 9, Preite 9, Sivo, Angelini 4, Barnaba D. NE, Barnaba G. 12, Mirone 10
Donatello Biancofiore
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